Ventricoli. Raccolta di scartoffie

L’autore

Siciliano, trapiantato a Milano per seguire la pancia e i suoi istinti, ovvero il cinema e la letteratura.

Ho studiato lettere moderne a Catania, ora audiovisivo.

Nel tentativo di far della scrittura un mestiere posso solo dirvi che sono un romantico. E di questi tempi siamo in via d’estinzione, come i panda o gli Stark di Grande Inverno.

Mi piace perdermi nelle atmosfere soffuse, nelle note jazz e in spiagge tropicali deserte, profane.

L’opera

“Imbottiglio pensieri perduti, anzi trovati, quelli che rubo per strada, fra le fronde degli alberi, quelli incastrati fra uno scorcio e un tramonto; li raccolgo e li conservo, immobili. Sono pulsazioni, formicolii sotto i piedi, dettagli di sospiri che mi porto dietro. Insomma, sono degli appunti in cui annoto e stringo il mondo in qualche parola, così da ritagliarmi uno spazio mio, abitabile”.

Perché ho scritto quest’opera

Come scrivo all’inizio della raccolta “perché ho bisogno di non farli morire, i pensieri, di coltivarli e di permettergli di riempire vuoti altrimenti incolmabili”. E l’unico obiettivo è quello di consegnare uno sguardo, sperando possa stuzzicarvi il palato.

Perché ho scelto di pubblicare con Bookapoem

Provenendo da un’esperienza associativa indelebile Bookabook, da quando l’ho conosciuta sui social, mi ha ricordato la sfrontatezza e la voglia di innovare che provo a trasmettere con l’associazione. Da questa affinità ho deciso di mandare il manoscritto.