Parola d’ordine: unicità

L’autrice

Lietta è nata a Monza e cresciuta a Milano. Da sempre appassionata di letteratura, musica e canto, e delle arti creative. Laureata in Architettura, ha un forte bisogno di esprimersi.

La scrittura è uno dei modi tramite cui la sua anima prende vita. “Parola d’ordine: unicità” è la sua prima opera.

L’opera

L’opera è un misto di esperienze, stati d’animo belli e brutti che prendono vita attraverso la sensibilità dell’autrice.

In alcuni casi può sembrare abbiano un tono duro, ma è solo lo specchio dell’anima in quel momento.

Perché ho scritto quest’opera

L’opera è nata da pensieri e riflessioni che animano la sua anima, a volte, inquieta.

Il dolore e le difficoltà tramite la scrittura prendono forma, si rielaborano e diventano bellezza.

La scrittura è nata come il desiderio di condivisione delle esperienze e il dolore, che alcuni negano o non affrontano, in lei diventa un tramite per la rinascita.

La fragilità può diventare con la scrittura una potente arma per aiutare sé stessi e gli altri.

Esplorando i buchi neri della sua anima e del suo vissuto si è resa conto che tutto sommato lei non è così pessima come credeva e che forse anche l’Inferno ci è dato per un Bene superiore, per imparare a conoscerci ed amarci di più.

Perché ho scelto di pubblicare con bookapoem

L’autrice ha scelto di pubblicare con bookapoem perché le è stato segnalato da amici e le è sembrata una realtà affidabile e che sostiene gli autori emergenti. Il principio alla base dei valori di bookapoem di sostegno, vicinanza, confronto fra autore e pubblico è un valore che lei reputa importante, e utile per la propria crescita personale e come autrice.

Estratti

AMICIZIA

È guardarsi negli occhi,

a volte con poche parole,

ma sempre guardando

nella stessa direzione.

Uniti, si spera sorridenti

affrontando la vita,

col vino o a denti stretti.

L’UOMO DEI SOGNI

L’uomo dei miei sogni è bello e intelligente,

speciale e divertente,

affidabile e premuroso,

e mi dà sostegno quando ho bisogno di riposo.

Peccato soffrir d’insonnia.

TUNNEL

In quel tunnel sono cresciuta,

Lacrime, pianti d’ansia e d’ira ho trattenuto.

Le urla dello sconforto di una vita che immaginavo diversa.

Non si può spiegare fino in fondo

cosa si prova a viver appesi all’incertezza.

Ferma e impaurita, penso lì dentro

a tutte le cose che sto perdendo.

Le mie paure cerco di domare,

e non ne so spesso parlare.

Là fuori molti vivono in un cielo più sereno.

Liberi e senza tutte queste costrizioni.

Incoscienti, danno per scontato la loro esistenza,

mentre spesso io lotto per arrivar al domani…

ed è già una vittoria.