12,00 €
Biografia
Mi presento 🙂 Sono Alessandra, ho 22 anni e scrivo per passione da quando ne avevo circa 9. Sono cresciuta nella periferia nord di Napoli, città bellissima nella quale però mi sono sentita fuori posto a lungo. Nella vita non mi occupo (ancora) di scrittura a tempo pieno. Dopo le scuole superiori ho tentato con l’università con scarsi risultati. Ho la fortuna di vivere con la mia famiglia. Ho provato vari mestieri, la quale unica costante era che tornata a casa scrivessi ispirata da ciò che vedevo, nel bene e nel male. L’editoria per me è un mondo nuovo, spero questo possa essere l’inizio di un percorso di crescita per la stesura di nuovi progetti. Questo per adesso è il piano, mettere a disposizione ciò che a me viene spontaneo scrivere. Spero faccia piacere a tutti, grazie.
L’opera
In questa raccolta ci sono vari dei componimenti scritti negli ultimi anni. Non c’è un tema cardine. La costante è la mia visione, la mia traduzione di ciò che è accaduto attorno a me. L’intento è quello di mostrare le parole che ho scelto e le immagini che associavo alla realtà. Ho costruito in seguito una cornice ai componimenti, per raccontare a modo mio il processo che mi ha portata a raccogliere le mie allegorie in “La prima messe”.
Perché ho scritto quest’opera
L’opera non stata scritta! Mi spiego meglio; questa raccolta non nasce come costruzione fatta mattoncino per mattoncino a pennello per essere letta da qualcun altro o addirittura essere pubblicata. Mi rendo conto ciò possa spaesare. Ribadisco con fierezza che ciò che si trova nella raccolta è il frutto spontaneo della mia sensibilità Vorrei arrivare ai lettori un componimento alla volta, spontaneamente, come è successo ad i miei amici.
Perché ho scelto di pubblicare con bookapoem
Ho scelto il progetto proposto da bookapoem perché mi è piaciuto l’interesse che hanno dimostrato per la mia scrittura, senza togliere la possibilità postami di introdurmi in una community fidelizzata e appassionata alla scrittura. Ad oggi i lettori sono sempre meno, e le persone genuinamente interessate nel leggere scrittori emergenti ancora meno… Questo mi ha allontanata per molto dall’idea di pubblicare. Non mi dilungo su questo, ma non avendo la possibilità di investire nella mia passione la forma del crowdfunding calza a pennello.
Estratto
“Ho perso dei semini tanto tempo fa, qualcuno li ha presi e messi qua e là.
Presa dalla sconforto non ho mosso accuse ad alta voce, pur vedendo tutto rosso.
Dopo il tramonto diventò tutto blu. Cercavo qualche nuvola nel buio ma il cielo giudicante non mi diede aiuto.
Ho perso tanto tempo camminando a testa alta, gola arsa, ugola affranta. Ho persino raccolto un sasso da terra per tirarlo in aria, umida ghiaia che cade dal cielo azzurro e atterra non troppo lontano.
Quando alle mie spalle brillava tutto d’arancio d’improvviso un sassolino mi cadde addosso.
Martoriata abbassai la testa. E sommessa come una fedele a messa mi accorsi resa che oltre al cielo esisteva un’immensa distesa. E commossa dalla terra indefessa riuscii a riconoscere una piccola ressa.
Dei granellini castani riposavano sotto il mio sguardo, non seppi far altro che inginocchiarmi e provare a parlargli.
Raccontai dei miei semini, del cielo, e dei sassolini.
Non ebbi modo di terminare poiché dai chicchi qualcosa iniziò a germinare.”
Marzo
“Sta arrivando un’altra primavera.
É la seconda, ma sembra la prima della mia vita. Non mi ricordo più com’è la primavera.
Ho i piedi freddi.
Il sinistro è asciutto, rugoso, insabbiato e polveroso di terra morta. Non sento più tanto bene il mio piede sinistro. É scalzo, fa freddo, percepisco qualche sassolino sotto la pianta del piede, ma non fa male.
Il piede destro è freddo ma umido. Ho del terriccio sotto le unghie, anche questo piede è scalzo, ma é più freddo del sinistro.
Cammino portando il piede sinistro avanti, mi trascino quello destro. Il sinistro é insensibile, arido, se pesto un rametto non lo sento, proseguo.
Quando porto in avanti il piede destro per primo ho il presagio di calpestare la qualsiasi. É solo terreno molliccio, eppure, è come un nido di larve in una carcassa sotto la pianta del mio piede.
É febbraio, fa freddo, il terreno è ancora arido in superficie, anche quando gli innamorati riposano nei parchi al sole debole.
Spero marzo non arrivi mai. Il sole a marzo scorso faceva tanta luce, me lo ricordo bene.”
Posata d’argento
“Non saprei regalarti un fiore, io scrivo, so solo scrivere.
Scegliere un fiore sarebbe un azzardo, preferisco descriverti come una posata d’argento. Sei scintillante, preziosa, ma sopra ogni altra qualità, tu funzioni. Ti basta essere posata per poter servire; qualsiasi mano ti impugni libera il tuo talento, il tuo potere, la tua preziosità.
Tu nutri, mi nutri come se fossi una posata d’argento. Nelle mie mani mi porti alla bocca una dolcezza figlia del mio piatto, e mi piace illudermi che sia tu a nutrirmi.
Sei strumento, ma mai pedina. Sei feticcio, come una posata d’argento preziosissima conservata in credenza ad aspettare un pranzo degno di te.
bookapoem
bookabook srl
Via Vitruvio 42, 20124 Milano
P.IVA 08455350960