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Il perduto raccolto

16,00 

di Roberto Giussani
3%
194 copie
all´obiettivo
96
Giorni rimasti
Inizio campagna 5 febbraio 2025
Fine campagna 16 maggio 2025
Quantità
Modalità di spedizione
Consegna prevista per luglio 2025.
La spedizione avverrà tramite corriere espresso.

Spedizione gratuita per gli ordini nazionali da 3 copie in su (escluse zone di spedizione speciali).

Biografia

Nasce a Roma il 21 Gennaio 1989, da famiglia cineasta attiva dal 1960.

Dottore Magistrale in Teatro, Cinema, Danza e Arti digitali presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma La Sapienza, consegue un Master in Fotografia e Cinema.

Docente di Arti Audiovisive, specializzato in Critica Cinematografica e Sceneggiatura.

Lavora in qualità di Segretario di Produzione con la Universal, Eagle Picture, Ocean, Rai Film, Cattleya e varie altre, per oltre dieci lavorazioni tra Film e Serie Tv per Italia e Stati Uniti, di seguito si unisce alla Petrazzi Stuntmen Evolution Team, in qualità di Stuntman Driver e Stuntman Rigger per altrettante 20 lavorazioni tra Film e Serie Tv per Italia, Marocco e Stati Uniti.

Successivamente intraprende la carriera di giornalista e redattore presso la redazione della rivista internazionale Scenografia e Costume con sede a Cinecittà, che vanta un’esposizione permanente all’interno del Museo degli Oscar di Los Angeles. Scrive inoltre per diversi magazine americani specializzati in cinema e serialità. Scrive raccolte poetiche, ispirate dalle influenze di autori e filosofi come Dylan Thomas, Martin Heidegger, Jean-Paul Sartre, Søren Kierkegaard, Arthur Rimbaud, Fedor Dostoevskij, Friedrich Nietzsche, Giovanni Pascoli, William Faulkner, William Blake, Gilles Deleuze, Eraclito, Ludwig Feuerbach, Seneca, Anassimandro.

L’opera

La mia opera letteraria e autobiografica, composta da oltre 150 poesie è stata voluta e pensata per stravolgere e al medesimo tempo, riequilibrare il sestante delle mie percezioni sull’esistenza umana.

Contempla, condanna, ricorda, vige, redime e conduce per mano i lettori, lungo sentieri intrappolati nei dogmi della società utopica, che deruba emozioni al presente, fugandole in un futuro che corre spasmodico appannato dal progresso. La mia narrazione si prodiga ad una più profonda introspezione cartesiana, accogliendo la scia drammaturgica degli eventi, prezioso contorno dell’esperienza, intrinseco nel cammino consapevole della mortalità, che attraversa il perimetro del cammino di ognuno di noi. Se non puntiamo la meridiana dell’osservazione oggettiva di ciò che fa di noi carne e pensieri, cosa resta se non una linea tratteggiata di pulsazioni tra nascita e morte, occorre necessariamente defluire ogni passaggio della psiche attraverso la forma più libera, aurea, pura, quale è la poesia. La mia opera dal nichilismo simbolista riflette la persona hic et nunc, ieri e domani, peregrinando nell’epopea dei miei giorni. Stratificando la sfera emozionale nel naturalismo presocratico in un contrappasso che ruota attorno il brutale dialogo che si annida tra le macerie di un neoplatonismo che riecheggia potente tra i versi, patteggiando col cemento metafisico dell’uomo faustiano. In conclusione, ciò che si afferma in quest’opera, altri non è che una lirica verticalizzazione elegiaca, ispirata alla scuola eleatica di Parmenide. La cognizione può giungere annientando l’illusorietà, disorientando il senso irrazionale dell’esistenza, sfumando l’ineluttabile sofferenza, che la vita offre in tutta la sua irradiante bellezza, l’evanescente turbamento immateriale della mortalità, che deglutisce ogni significazione che interiorizziamo, scortati dai passeggeri a bordo delle nostre solubili esistenze, che il destino ha corteggiato lungo la rotta.

Il tema dell’opera

Il tema della mia raccolta poetica è la tragedia intrinseca dell’esistenzialismo, l’universo emotivo, psicologico, spirituale, fisico, decodifica tramite la narrazione pessimista, decadente e naturalista di cui si nutre la più ampia matrice simbolista dalle venature romantiche e barocche, la tela del sillogismo universale, la parola vive nel suo onirico paradigma, dal quale si materializza il pulviscolo delle chimere concettuali. Temi ricorrenti come l’amore, l’odio, i legami ed ancora le passioni e le delusioni, l’arte, il processo autodistruttivo, la violenza, la vita e la morte, il suicidio, le dipendenze, la solitudine, la bellezza e l’orrore, il rapporto con società e natura. Attraverso il post-strutturalismo deleuziano, la decostruzione delle istituzionalizzazioni irrazionali delle infrastrutture emotive, sociali, vengono riscostruite secondo i dettami del principio simbolista, lo spleen concretizza il manifesto nichilista, legando i versi in un perpetuo ossimoro tra cinica illusione e plateale reticenza. Il perduto raccolto è il tema del discorso esistenziale filosofico estemporaneo che il tema stesso, nella sua rara e virtuosa accezione feuerbachiana di insignificanza risulta essere. Esistere ergo, la prova ontologica che la morte è di per se stessa la morte della morte, ciò che nega l’esistenza stessa non a di per se stesso esistenza. L’abnegazione cognitiva di noi stessi, tramite ciò che più s’avvicina alla nostra realtà epicurea, assuefatta dall’entropica forza selettiva della specie. Tanto complesso è il mondo e il rapporto che la vita pone ad esso, quanto più, la poesia, cattura la fertile eredità dell’esperienza vividamente incorporea, possa far si, che la bellezza, nel suo eloquente astrattismo, si manifesti all’uomo, sussurando quanto persuasa sia la vita d’esser sedotta, nella sua sfarzosa grandezza, la sua parossistica inconsistenza, il suo invadente mistero.

Perché ho scelto bookapoem

Ho scelto bookapoem per la trasparenza coerente di chi cerca ispirazione e concretezza nell’arte, favorendo così la chance di apportare nel mondo dei lettori qualcosa di sconosciuto, inesplorato e bello, che possa esprimersi senza coercizione delle leggi del mercato editoriale, dando libero accesso a chi merita opportunità di donare il proprio lavoro ad altre persone.

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