Di Lunaria e altri assurdi luoghi

È sempre complicato tentare di raccontare se stessi ma se dovessi scegliere un’espressione mi definirei sicuramente un’equilibrista in bilico perenne. Ho 47 anni e due meravigliosi bambini, ho cambiato pelle e strade molte volte ma mai per rassegnazione, l’ho fatto sempre alla ricerca di nuovi stimoli e prospettive. Ho lavorato per circa 20 anni nel sindacato, attualmente lavoro nella scuola come assistente alla comunicazione per bambini in condizioni di fragilità. Quest’esperienza mi sta donando tantissimo ed è una ricchezza nuova che spero di poter filtrare presto attraverso la scrittura.

La mia raccolta di poesie è il risultato di una ricerca emotiva e personale. Ho tentato di raccontare con i miei versi le piccole meraviglie che la vita sa offrire, anche attraverso il paradosso e dopo cammini incerti, fatti di disperazione ma soprattutto di speranza. Amo il visionario, il sogno e le atmosfere evocative e retrò, ed è questo quello che ho cercato di trasmettere.

Onestamente avevo rinunciato negli anni all’idea di pubblicare qualcosa di mio ma mi sono imbattuta nella vostra idea e strategia editoriale e ciò che mi ha convinto è stata innanzitutto l’esperienza coinvolgente per gli autori. Inoltre in un ambiente spesso ostile per gli emergenti a causa delle continue richieste di soldi, il crowdfunding mi è sembrata una strada differente e valida.

Un giorno tetro

Nei porti la nebbia separa dai corpi le teste,

lasciando che fluttuino sul profilo dell’aria come lanterne.

Non esiste rimpianto nei porti e lo strascico umido dei passi culla le attese.

La vista annaspa nel fragore ondulante delle barche abbandonate.

Tutto è stasi pensante.

Tutto è partenza e promessa vaga di ritorno.

Il movimento lento alletta la fuga, che la terra mai appare troppo lontana,

fino all’istante in cui non puoi più vederla

ed il canto di sirene confonde i sensi e le rotte.

Il navigante esperto vanta la certezza dell’onda,

ma il mare alto ha segreti di abissali trame.

 

Scala maggiore

Nella balera fumosa fioriscon ginestre ed ardori,

t’ho incatenata in un tango che vola, non restarne fuori.

Vibrando poi in una rumba d’assalto t’ho amata per sempre,

t’ho conosciuta in estati fuoco e siam morti in Dicembre.

Ecco la bruma spumosa di un gelo che atterra nei fossi,

ho tatuato nel cuore la scala dei tuoi paradossi,

rischiaro calici da sbronze epiche e amplessi commossi

e brindo sempre alla vita anche senza i tuoi drammi scomposti.

Nell’oltremondo tremendo degli occhi arrossati dal vizio

ho indovinato le trame segrete di un vile destino,

l’ho barattato col diavolo in punta di un poker stellare

adesso resto qui solo e tu torni sirena sul mare.

Ecco la bruma spumosa di un gelo che atterra nei fossi,

ho tatuato nel cuore la scala dei tuoi paradossi,

rischiaro calici da sbronze epiche e amplessi commossi

e brindo sempre alla vita anche senza i tuoi drammi scomposti.