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Biografia
Francesca Pia Motolese, detta Pia, nasce nel 2006 a Taranto. Il padre è un luogotenente dell’aeronautica militare e la madre è un’ex studentessa di pedagogia, sempre presente nella vita della figlia. Pia rivela già in tenera età un’indole artistica ed una straordinaria sensibilità. Compie gli studi primari e secondari di primo grado nel suo paese natale, Torricella (TA), mentre a Manduria si diploma al liceo delle scienze umane. Grazie alla scuola secondaria di secondo grado incrementa gli studi psicologici, fondanti nella sua espressione artistica e letteraria. In questi anni intratterrà una relazione disfunzionale con un ragazzo, che segnerà la sua vita e la sua opera. Difatti inizierà a scrivere in versi, in prosa e tramite racconti, della precarietà dei rapporti umani e della sensibilità che essi necessitano per sopravvivere. Il periodo universitario (nella città di Lecce, attualmente) è segnato da un incremento della sua produzione, stimolata dall’ambiente e dalle persone che la circondano.
L’opera
Il tema più rilevate all’interno della raccolta è la natura ciclica dei rapporti umani e l’impatto che su di noi essi hanno all’interno della sfera emotiva e sentimentale. A plasmare il contenuto dell’opera sono delle ricercate metafore e simbolismi che scandiscono le fasi della vita.
Perché ho scritto quest’opera
Cronache d’un individuo sentimentale affronta una rassegnata (ma positiva) consapevolezza rispetto alla mancata conclusione di situazioni ed emozioni ricorrenti. Lo scopo dell’opera sta nel trarre dell’insegnamento, per quel che si può, sugli avvenimenti più disparati della vita.
Perché ho scelto Bookapoem
La scelta di pubblicare su Bookapoem ricade sull’accessibilità e disponibilità degli editori che permettono ad autori emergenti di farsi conoscere da un vasto pubblico.
Estratti
(Marcia)(Piede)
Marciapiede,
quanti passi,
quanto passi,
e con quanti passi
il tempo
ad attendere
chi passi.
Marciapiede,
aspetta,
non aver fretta,
aspetta!
Chi aspetta?
Cosa s’aspetta?
Marciapiede,
marcia un piede,
poi l’altro:
il timore,
di calpestare
un’idea marcia
che mi son fatta di te.
Filo
In bilico ad un filo
rimango in equilibrio
su un’idea che c’ho di te;
un ricciolo giocondo
che mi sorrise
e strinse calorosamente,
lasciandomi cadere
nell’abisso enigmatico.
Giro tondo
Giro,
giro intorno
al tondo mondo:
cascasse
vi perdereste
in un mare d’avrei;
cascasse
vi perdereste nell’oblio
d’un proprio io;
e invece a cadere,
son proprio io,
proprio in fondo
a molti vorrei.
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